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L'AFRICA CHIAMA ONLUS ONG - Via Giustizia , 6/D - 61032 Fano (PU)

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Lusaka 28 Maggio 2020Dopo tre mesi dall’annuncio delle misure precauzionali messe in atto dal governo Zambiano la situazione attuale nel Paese risulta abbastanza positiva e stabile. Numerose sono state le iniziative di prevenzione e sensibilizzazione attuate dal governo e l’aver reso obbligatorio l’uso della mascherina, anche in auto e da soli, ha sicuramente contribuito a minimizzare il rischio di contagio.

Nelle aree residenziali, le misure messe in atto sono attuate da parte dei cittadini alla perfezione, infatti, nonostante la riapertura di bar e ristoranti pochissimi sono quelli che si concedono una cena o un pranzo fuori. Nel centro città, l’area commericiale in cui confluiscono tutte le attività della capitale, tutti utilizzano la mascherina e gli igienizzanti per mani.

Ogni ufficio pubblico o privato ha l’obbligo di avere igienizzanti o lavandini portatili e di misurare la temperatura degli utenti. Anche qui, come in Italia, molti sono quelli che indossano la mascherina in modo errato (con naso non coperto, sul mento etc.). Nelle aree più periferiche e povere la situazione cambia di settimana in settimana. All’inizio del mese, in diversi compound, si era sparsa la voce che facendo attività fisica si poteva completamente eliminare la possibilità di contrarre il virus.

Per un paio di settimane infatti le popolazioni di queste aree si organizzavano ogni mattina alle 5 in punto per correre e fare jogging tutti insieme fino alle 6, senza alcun tipo di precauzione per evitare il contagio.

Dopo l’intervento del governo con programmi radio e smentite sui giornali il fenomeno si è finalmente arrestato. Pochi sono quelli che usano la mascherina in modo corretto ma si avverte la paura del contagio anche in queste aree.

La nostra Clinica Shalom per esempio, come anche Il Kanyama First Level Hospital, ha registrato un enorme abbassamento delle visite mensili. Le persone hanno paura di recarsi in clinica per la possibilità di essere contagiate e/o di essere segnalate alle autorità come possibili positivi al covid-19.

Ad oggi 27 Maggio 2020 i casi registrati sono 1057 di cui 779 guariti e 7 deceduti. Il dato più allarmante arriva da Nakonde, città al confine con la Tanzania in cui i casi positivi sono 565. Un dato che ha  allarmato il governo che ha chiuso immediatamente il confine con il Paese.

Considerato il basso numero di positivi nel Paese, il Presidente Edgar Lungu ha dichiarato la riapertura delle scuole dal primo giugno ma solo per le classi che dovranno sostenere gli esami (grade 7, 9 e 12).

La nostra scuola Shalom, come tutte le altre scuole nel paese, è stata sottoposta a un’ispezione da parte del Ministero della Salute per assicurarsi che sia attrezzata con igienizzanti, mascherine, che abbia predisposto i banchi a distanza di sicurezza e che ogni area dell’istituto sia continuamente sanificata. La Shalom school ha superato l’ispezione soddisfacendo tutti i requisiti e, anche se con un po’ di timore, riaprirà alle grida gioiose dei bambini tra pochi giorni.

La nostra unità di fisioterapia rimane aperta con pochi appuntamenti giornalieri e visite domiciliari, mentre ancora chiusi rimangono i nostri focal point. Dal primo giugno inizierà inoltre, grazie al contributo CEI (Conferenza Episcopale Italiana), un’azione volta alla sensibilizzazione dei più vulnerabili con programmi specifici dedicati soprattutto ai bambini non udenti e con disabilità che sono stati i più esclusi in quest’emergenza.

Ogni giorno continuaiamo a lavorare sul campo attuando tutte le misure preacuzionali per garantire protezione e servizi di base ai nostri beneficiari a Kanyama.

Mariangela Tarasco, Cooperante de L’Africa Chiama in Zambia

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