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L'AFRICA CHIAMA ONLUS ONG - Via Giustizia , 6/D - 61032 Fano (PU)

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Centinaia di messaggi per salutare Italo Nannini

Il 22 Marzo è tornato alla casa del Padre il nostro presidente e fondatore Italo Nannini.

I giorni successivi siamo stati circondati da centinaia e centinaia di messaggi che lo ricordano e lo salutano. Abbiamo deciso di condividere con voi tutti solo alcuni dei tanti messaggi, per farlo sentire ancora vicino a noi.

Italo avrebbe chiesto a tutti opere di bene e non fiori. Chiunque desideri mandargli un ultima carezza e un fiore il modo migliore è contribuire al suo grande sogno: garantire a migliaia di bambini in Africa cibo, scuola e salute.
Concretamente è possibile effettuare una donazione all'associazione che Italo ha fondato e che amava.
Questo è l'iban dell'associazione L'Africa Chiama: IBAN IT84P0851924303000000026897 (clicca qui per vedere tutte le altre modalità).
Continueremo a portare avanti il suo sogno!

Carissimi Amici di L'Africa Chiama,
vi sono molto vicino, in questo momento di grande perdita. Italo è stato un amico ed un personaggio unico, straordinario, nel variegato quadro delle organizzazioni di tutti i livelli che lavorano in Africa, entusiasta e carismatico.
E' vero che lui certamente vi ha formato bene e vi ha trasmesso la sua fortissima carica, ma non vi mancheranno le difficoltà, sopratutto in un momento cosi difficile in Italia e nei paesi in cui voi operate in Africa. Sono a Nairobi e vedo le difficoltà sempre crescenti, con la pandemia di coronavirus aggiuntasi agli altri problemi.
Italo era una persona di grande visione e di grande speranza. Continuerà a sostenervi. Continuate la sua strada. I bambini africani avranno sempre bisogno di voi.
Padre Kizito

Cara Raffaella,
mi è stata comunicata la triste notizia della scomparsa di Italo, una persona genuina e generosa.
Sono ancora vivissimi i ricordi nella mia mente di quando lo scorso ottobre mi aveva consegnato il premio.
Vi faccio le mie più sentite condoglianze e vi chiedo di estenderle alla famiglia.
Vi abbraccio virtualmente,
Pietro Bartolo

ITALO NANNINI È SALITO ALLA CASA DEL PADRE
Il Signore sicuramente aveva bisogno di Lui per organizzare qualcosa di grande in Cielo!
Ho conosciuto Italo tanti anni fa quando si fece promotore della campagna italiana “Chiama l'Africa”, una carovana che girò la penisola per sottolineare come il continente Africa era ed è una grande risorsa per il mondo intero. Italo è sempre stato un “Uomo di Dio”, una persona di una fede granitica, con il sorriso sempre sulle labbra, con la battuta pronta, con una instancabile voglia di cambiare il mondo. Mi ha insegnato tanto Italo, anzitutto la perseveranza, lui non mollava mai e riusciva sempre ad ottenere ciò che voleva, anzi ciò che era giusto! Al telefono quando mi chiamava non mi dava il tempo di dire “forse … o no non posso.....” per lui c'era solo una risposta giusta: “SI”, si al bene, si alla vita, si alla corresponsabilità, si al dono di se per l'altro.
Grazie Italo, piccolo grande Missionario, davvero sei stato un dono per tutti noi, i tuoi insegnamenti li porteremo nel cuore e soprattutto nella vita di tutti i giorni.
Marco Gasparini, direttore Centro Missionario Fano

Ora anche tu Italo vicino al tuo, al nostro, amato don Oreste, per proteggerci con il vostro amore infinito. Grazie per il tuo esempio, per la tua testimonianza. In molti porteremo nel cuore la tua grande bontà…
Caro italo la tua tenacia il tuo coraggio mi sono stati in questi anni di grande esempio e sprone a non lasciarsi fermare dall'età o dalla malattia.. ne parlavo anche con Don Oreste l'ultima volta che lo incontrai e anche lui era ammirato della tua forza nel fare il bene. Grazie di esserci e auguri di cuore.
Don Vincenzo Solazzi

Un uomo capace e intuitivo, in grado di fare uscire il meglio da ogni persona con la quale si trovava ad interagire, sempre con quel suo modo pacato ed educato per il quale era impossibile non volergli bene.
Questo era Italo Nannini, un uomo che con la sua associazione fondata nel 1990, l’Africa Chiama, ha reso tutti noi più umani mettendoci a confronto con una realtà apparentemente tanto distante ma che lui e i suoi collaboratori sono sempre stati in grado di farci vedere con occhi diversi.
La sua abnegazione, la sua forza di volontà, il suo spirito di sacrificio e la sua generosità lo hanno portato in 30 anni a costruire cose meravigliose in Zambia, Kenya e Tanzania e ad aiutare migliaia di persone, specialmente bambini, per cui Italo aveva un affetto smisurato.
A lui va dato il merito anche di aver ideato la Settimana Africana Regionale che in 22 anni ha portato in tutta la Regione, in modo particolare a Fano, testimonianze dal “continente nero” mettendoci a confronto con una situazione, quella dei flussi migratori, quanto mai attuale in questo periodo.
Un uomo buono, talvolta timido, ma grintoso e caparbio tanto da costruire scuole, strutture sanitarie e case e da essere sempre in prima linea, fino all’ultimo, come lo scorso dicembre quando raccontò alla comunità fanese l’ultimo progetto de L’Africa Chiama, il centro di Maternità “Shalom” in Zambia che come Comune abbiamo appoggiato e sostenuto, ammaliati e affascinati da quello che Italo e i suoi collaboratori stavano mettendo in piedi.
La città di Fano, lo scorso marzo, volle attribuirgli il premio la Fortuna d’Oro, un riconoscimento che Italo, sul palco del Teatro della Fortuna durante la premiazione, con la sua solita umiltà si sentì di dividere con tutta la sua Ong.
Elencare tutti i progetti e le iniziative portate avanti in questi anni da Italo è impossibile, vorrei quindi ricordare un aneddoto di carattere personale che mi lega a lui e mi porta indietro di quasi 30 anni, quando ancora studente universitario, collaborai con lui come addetto alla vendita dei “Commodore 64”, i primi computer in circolazione.
Già da allora si vedeva che Italo aveva una marcia in più grazie alla quale oggi l’intera città raccoglie un’eredità di cui è chiamata a far tesoro, forte di uno slogan che lui e l’Africa Chiama hanno sempre fatto loro: “Se si sogna da soli è solo un sogno. Se si sogna insieme il sogno diventa realtà”.
A nome mio e dell’intera amministrazione, porgo alla famiglia Nannini e a L’Africa Chiama le più sentite condoglianze.
Massimo Seri, sindaco di Fano

Ieri Italo Nannini ci ha lasciati e non ci sono parole per esprimere il vuoto che questa perdita porta con sé.
"In this dry land, flowers will blossom” così Italo parlava di Kanyama, una terra difficile, piena di rocce, ma da cui far sbocciare fiori colorati. Italo, per noi rimarrai sempre il fiore più colorato della nostra Kanyama!
Hai costruito vita ed uguaglianza dove queste non c'erano, hai dato speranza ad una comunità camminando al suo fianco. La tua tenacia e determinazione era visibile a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incrociare la tua strada. Kanyama oggi e sempre ti sarà grata per aver scelto questo pezzo di mondo per concretizzare il tuo amore grande verso l'umanità. Continua a stringerci il braccio mentre camminiamo e a spingerci a fare sempre del nostro meglio.
Africa Call Organisation Lusaka

Ciao Presidente,
Qui a Iringa come sempre il lavoro è tanto, anche e soprattutto, in questa situazione di emergenza.
Siamo in attesa di nuove indicazioni da parte del governo, ma nel frattempo ci siamo già attivati facendo prevenzione e portando speranza ai nostri beneficiari e alla comunità tutta.
Non ti neghiamo che la situazione non è semplice emotivamente e questo perché nei momenti di difficoltà sono sempre giunte ai noi le tue parole autorevoli e ferme, che ci hanno sempre spronato ad andare AVANTI e a far fronte ad ogni tempesta.
Questa volta la tempesta sarà dirompente, e il non avere te al nostro fianco ci disorienta e ci spaventa. Ma a noi piace pensarti lassù, in cima a quei grandi massi levigati, in mezzo alla natura, in quel verde rigoglioso tipico dei paesaggi di Iringa, che ci guidi e ci consigli sul da farsi.
Presidente, continua a vegliare su di noi e sulle migliaia di persone che hai aiutato e che stai aiutando in questo angolo di mondo.
Un grande abbraccio
Paolo e Alessia, Call Africa Tanzania

Ti vogliamo ricordare così, in mezzo a una miriade di bambini sorridenti nel continente che tanto amavi, l'Africa. Di sicuro è un'immagine con la quale anche a te sarebbe piaciuto essere ricordato.
I messaggi di cordoglio alla tua famiglia e a tutta la grande famiglia de l'Africa Chiama ci giungono da tutta Soweto e dintorni, messaggi dolci e premurosi da parte di chi ti conosceva da anni e anche di chi non ti conosceva di persona ma aveva avuto l'onore di vedere i frutti del tuo amore e del tuo servizio al prossimo.
È bello osservare fin dove l'amore può arrivare: può partire da una cittadina italiana ed arrivare fino ad una baraccopoli kenyana per alleviare le sofferenze di chi è più svantaggiato.
Sei stato un paladino di fede, speranza e carità. Un modello da seguire, da portare avanti, nell'amore verso gli ultimi e verso i più vulnerabili. La tua instancabile forza nel combattere le ingiustizie, il tuo costante esempio nel portare avanti fino alla fine il lavoro missionario, la tua imperterrita forza di volontà.
L'esempio di amore gratuito, dedizione e servizio verso il prossimo e per il progresso dell'Africa e dei suoi popoli possa sempre guidarci nel nostro lavoro quotidiano e motivarci soprattutto nel momento della prova.Per noi continuerai sempre ad essere dietro la tua scrivania a picchiettare sulla tastiera, per smuovere gli animi di noi che siamo rimasti quaggiù a continuare il tuo lavoro.
Ciao Italo, che l'affetto e la riconoscenza di tutta Soweto possano giungerti fin lassù ❤
Call Africa Kenya

Questo era Italo Nannini.
Un uomo che con l'associazione L'Africa Chiama ha fatto per il continente più di chiunque io abbia conosciuto. Un visionario, un sognatore che realizzava i sogni. Uno a cui non riuscivi a dire di no.
Uno che diceva a un ragazzo "Vieni a fare una foto? Ho chiesto a Gianni Morandi e Don Benzi" di passare a casa mia?” Italo, ci mancherai ma riuscirai a convincere anche Gesù Cristo a fare qualche mattata.
Giovanni Furlani

Ogni persona che si incontra nella propria esistenza ti colora l'anima, magari una goccia microscopica, un alone, una pennellata finissima, poi c'è qualcuno che ti cambia nel profondo, non per quantità ma per qualità... Italo è uno di questi, mi ha dato la possibilità di vedere il mondo con un colore nuovo,bello, vivo, grande, grande come l'Africa. Questo resta, resta si. Ciao Gigante piccolo.
Gianluca Ruscitti

Ieri è mancato uno degli uomini più grandi che Fano abbia avuto. Lascia un pieno immenso. Ci ha insegnato quali frutti può dare una solidarietà tenace. Ci ha dato l’orgoglio di abitare nella città dove L'Africa Chiama è nata e cresciuta. Ha accompagnato molti di noi per mano per essere uomini e donne migliori. Perdo un amico caro, un riferimento che ha rappresentato per tanti una luce sempre accesa. So che vive ancora nella nostra speranza di eterno e in ogni azione di bene che qui in terra sapremo fare fiorire. A Italo Nannini posso dire solo un infinito grazie.
Marco Labbate

Mentre lavoro il mio cervello è disconnesso. Mi passano le immagini di te che durante il mio colloquio mi parli d'Africa e poi mi assumi, delle tue telefonate infinite, di tutte le volte che mi prendevi il braccio (sento ancora la tua mano stringere) e mi portavi a camminare raccontandomi le emozioni degli inizi, dei momenti insieme, dei messaggi WhatsApp, degli incontri con le autorità. Insieme abbiamo costruito molto, condiviso parecchio. Il tuo affetto e la stima mi hanno accompagnata come quelle di un padre, più che di un capo. I tuoi ultimi messaggi erano stanchi, ma l'Africa è sempre stata il tuo ossigeno e il sangue delle tue vene. Io ti sarò grata per sempre Italo, grazie a te sono cresciuta e ho conosciuto persone meravigliose. Il vuoto che provo adesso si colmerà ricordandoti ogni volta che guarderò lo Zambia, perché guarderò le strade e gli alberi e le scuole anche per te. Mi sembra di vederti, controllare quel che succede da lassù. Aspetto un tuo WhatsApp. Che la terra ti sia lieve. Riposa in pace. Sempre avanti.
Stefania Lagonigro

L'associazione Millevoci si stringe attorno alla famiglia Nannini in questi difficili momenti, di assenza, di dolore, di tristezza, per la scomparsa dell'amico Italo. Noi volontari dell'associazione lo conoscevamo bene, abbiamo partecipato assieme a diversi progetti di natura socio assistenziale, negli anni condividendo vari tavoli di lavoro, per sostenere le persone più fragili, come i migranti. Italo con la sua associazione e la sua famiglia sono un esempio di come la solidarietà si fa, prima ancora di predicarla, mettendosi in prima linea quando è il momento di offrire soluzioni a vantaggio dei più deboli. Mancherà immensamente a tutta la comunità fanese, al mondo del volontariato, agli amici che lo conoscevano e lo stimavano. Ciao Italo, che Dio ti accolga tra le sue braccia.
Ass. Millevoci

In ricordo di un amico
Ieri è tornato al Padre Italo Nannini, presidente per tanti anni dell’Associazione L'Africa Chiama.
Innamorato di Dio, grande amico e ammiratore di Don Oreste, è sempre stato al servizio dei più poveri in modo indomabile. Convinto che fosse possibile costruire il Regno di Dio e la sua Giustizia su questa terra, ha speso la vita per aiutare i più poveri in Zambia, Kenya e Tanzania.
Io l’ho conosciuto più di vent’anni fa e da allora ha sempre sostenuto il Progetto Rainbow della nostra Associazione nato per aiutare i bambini orfani dell’AIDS in Africa, oltre che portare avanti progetti propri con l’Associazione L’Africa Chiama sempre a sostegno dei bambini più vulnerabili.
Migliaia di bambini malnutriti, tanti bambini di strada, bambini portatori di handicap, madri incinte a rischio di contagio AIDS, non c’era situazione che non lo interrogasse, e che non lo stimolasse a cercare di aiutare.
Un aiuto, il suo, non offerto solo per bontà o compassione, ma proposto fieramente come atto di giustizia, come una risposta irrinunciabile e non rimandabile alle grandi ingiustizie che vivono i poveri in questo mondo. E mentre porgeva una mano ai più poveri, richiamava e sensibilizzava la sua amatissima città di Fano, che tanto spesso ha risposto alle sue chiamate all’azione e alla sensibilizzazione per costruire anche da noi un mondo migliore.
Non ci sono parole per esprimere il mio sentimento di profonda riconoscenza per il bene che, grazie a Italo, abbiamo saputo fare e per il senso di profonda condivisione di ideali e sentimenti che ci ha sempre unito.
Noi tutti dell’Associazione Papa Giovanni XXIII – Condivisione fra i Popoli ci uniamo nella preghiera a Teresa, Raffaella e Emanuele in questo momento di grande dolore e riportiamo le parole di un’amica che, saputa la notizia, ci ha scritto:“Che triste notizia! Italo lascia una eredità che i suoi portano avanti con grande tenacia. Riposerà in pace con i giusti!”.
Grazie di tutto Italo, un abbraccio forte. Ciao
Elisabetta Garuti – Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

Addio a Italo Nannini, persona straordinaria dalla sconfinata umanità.
Ci ha lasciato un uomo infinitamente generoso che ha fatto della cultura del rispetto e dell'integrazione la battaglia della sua vita. Lo ricorderò sempre tenace e determinato per ottenere risultati a beneficio dei più deboli. Per questo ci sentivamo al telefono, le sue chiamate erano frequenti per dare risposte e sollievo a chi soffre. Innamorato dell'Africa, ha speso una vita per la carità, impegnato da sempre nella cooperazione internazionale attraverso l'associazione umanitaria che ha fondato, L'Africa Chiama, che ha trovato il costante sostegno da parte della Regione Marche. L'ultima volta che ci siamo visti, è stato a ottobre, in occasione della Settimana africana a Fano, la sua città, quando abbiamo incontrato l’europarlamentare Pietro Bartolo, il medico dei migranti a Lampedusa. Esprimo profondo cordoglio alla moglie Teresa e ai figli Emanuele e Raffaella a cui invio il mio abbraccio più affettuoso.
Renato Claudio Minardi

"La morte di Italo è una grande perdita per l'Africa, per Fano, per la sua famiglia e la mia.
Ci conoscevamo e frequentavamo da oltre 30 anni e insieme, dopo una comune esperienza di affido internazionale per cure, abbiamo fondato Chiama l'Africa (poi diventata L'Africa Chiama) e per anni sono stato il suo vice presidente e insieme siamo andati in Kenya e in Zambia, dove hanno fatto volontariato anche 2 dei nostri figli.
Abbiamo così avuto modo di apprezzare le sue doti, i suoi sogni, i suoi progetti e preoccupazioni.
Era una bella persona, generosa, aperta, indomabile, che ha continuato ad andare e operare in Africa anche quando era debilitato dalla malattia. Sono rammaricato per non avere potuto parlare direttamente con lui nelle ultime settimane, come spesso facevamo prima con telefonate chilometriche, e ora sono addolorato per non poter partecipare, a causa dell'emergenza, al suo funerale e stare vicino ai suoi familiari"
Da parte di tutta la Caritas diocesana, l'equipe e i volontari un grande abbraccio a tutta la sua famiglia e a tutta l'associazione.
Ci mancherai Italo!
Angiolo Farneti direttore di Caritas Diocesana

Cara Raffaella, cari Teresa ed Emanuele e famiglie, vi scriviamo queste poche righe certi che non saranno le uniche che leggerete in questi giorni. Non abbiamo parole per descrivere la tristezza di oggi, ne scegliamo invece solo una per dirvi quello che Italo è stato per noi. Italo per noi è stato un sogno, un gran bel sogno. Ha avuto, e voi con lui, la forza di portare avanti il suo sogno, e grazie a questo ha permesso a tanti altri di sognare. Lo ha permesso a Baraka, Chris e Modesta, alle loro famiglie e a tutti i bambini che come loro non avevano le forze neanche per farlo. A Bahati, che col primo stipendio da cuoca ha potuto comprare un nuovo letto sul quale sognare, e a Joliki e Frenki, che venendo dalla strada consideravano un sogno anche solo avere un letto sul quale dormire. Lo ha permesso a noi due, che abbiamo potuto fare ciò che reputiamo più bello, giusto e importante in una terra che amiamo quanto la amava lui.
Alle decine di volontari che hanno avuto la possibilità di fare l'esperienza che desideravano da tempo, di donare qualcosa e ricevere tanto. A Zaidi e Kevin, che allo Shalom Center con un microfono in mano ce li hanno cantati i loro sogni. A Bruno, che ora può camminare per andare al lavoro, e a Beatrice, che anche se non cammina va a scuola ogni mattina.
Italo non c'è più, e questo fa male, ma i sogni non muoiono mai, volano in alto pronti a venirci a trovare quando ne abbiamo bisogno.
Un abbraccio forte a tutti voi, vi siamo vicini. Con affetto,
Luca e Silvia

Carissima Raffaella ho saputo con grande dolore, che il tuo caro papà ieri notte ci ha lasciati per passare al lungo riposo che sicuramente ha meritato.  Ogni distacco è sempre doloroso, ancor più in questi giorni di buio e dove le circostanze impediscono anche un normale saluto. Ma sappiamo che il suo grande amore non cesserà ma ti, vi e ci accompagnerà comunque con i suoi suggerimenti ed incitamenti ad AMARE e a lavorare.  Mi mancheranno le sue telefonate improvvise ed inaspettate per chiedere e sapere le novità o cosa succedeva... per poi concludersi con un improvviso: ciao devo andare, ed il telefono che si chiudeva. A nome mio, dello staff, del consiglio e di tutti i soci del CIPSI partecipiamo al vostro grande dolore ed invio alla tua cara mamma, a te e a tuo fratello, a tutti i vostri famigliari e amici dell'associazione in Italia e in Africa, le nostre più sentite condoglianze ed un forte abbraccio.  Italo ci accompagnerà sempre dall'alto.  Un forte abbraccio.
Guido Barbera - Cipsi

Ora, con dolore, improvvisamente ricordo nei particolari l'ultimo giorno in cui ci siamo visti. E la luce tenace che Italo aveva negli occhi. Il virus lo ha ucciso da vigliacco, indirettamente, come racconta Silvestro Montanaro, e come succede di questi tempi in cui gli ospedali sono trincee. Italo lascia il suo corpo mortale e ci consegna l'eredità del suo impegno, della dedizione con cui si è dato al prossimo. Tutta la mia gratitudine, grande uomo. Anche per il dono della tua stima, che non dovrò mai smettere di meritare. Con commozione, oggi ricordo che bisogna continuare. Che la missione delle nostre vite è incarnare l'amore. Lascia che io sia triste, almeno per un poco. Buon viaggio anima luminosa, ti benedico, ci vediamo di là.
Saba Anglana

Mi rattrista molto, stasera la notizia della scomparsa di un grande amico, Italo Nannini, immagine e voce, da decenni de L’AFRICA CHIAMA. Era ammalato da qualche tempo, oggi le condizioni sono peggiorate, si è reso necessario il ricovero in ospedale, a Fano, dal quale non è più uscito. Il pensiero va al suo cuore, innanzitutto, al suo impegno infaticabile. Alla moglie, Teresa, ai figli, Raffaella e Emanuele. Italo lavorava da sempre per alleviare disagi e sofferenze dei suoi amici africani. Era stato anche l'ideatore della Settimana Africana regionale. Lo scorso anno aveva ricevuto dal Comune di Fano il premio 'Fortuna d'oro'. Stava male da qualche tempo, ieri mattina era stato ricoverato per un peggioramento delle sue condizioni. Quello che di lui mi ha sempre colpito é la sua capacità di coinvolgere attorno a questo progetto tutta la famiglia. Qualcuno di loro in Africa c’era sempre. Ci siamo visti tante volte, ma non ricordo mai di averli visti tutti insieme. Cercava fondi, Italo, in continuazione, per i suoi progetti. Mi chiamava, facevo quello che potevo. Poi, ogni tanto, mi chiamava qualche collega delle testate nazionali. Lui, dalla piccola Fano, riusciva ad arrivare ovunque. Telefonava, insisteva, gli rispondevano come da prassi: se ad Ancona fanno un servizio, lo mettiamo in onda... e lui diceva che ad Ancona qualcuno i servizi li poteva fare. E allora il collega del Tg1 o del Tg2 o del Tg3, a rotazione, mi chiamava, e mi chiedeva se, per caso, riuscivo...Non era sempre facile, ma per Italo tutti ce la mettevamo tutta. E il miracolo arrivava, come per le campagne con sms. Il servizio é uno di questi, realizzato nella circostanza con immagini di repertorio, nel 2009. Anche Italo, come un altro grande amico, Abba Marcello, mi diceva che ogni passaggio televisivo regalava tante cose ai bambini africani...
E come risparmiarsi, allora, di fronte a tanta passione, determinazione. Quella di Italo era una ostinazione appassionata ma cortese, pacata. Ce la possiamo fare, diceva, e ringraziava. Non per me, diceva, per loro. Ciao, Italo, L’Africa Chiama continuerà il suo lavoro e tu, in qualche modo, continuerai a fare parte della squadra...
Vincenzo Varagona

SE NE ANDATO ITALO. UN UOMO BUONO.
Se ne è andato Italo. E' morto apparentemente solo, senza nessuno che gli tenesse la mano. Che gli carezzasse, con amore, il volto. Italo Nannini soffriva di cuore. Il coronavirus non lo ha ucciso direttamente. Da gran vigliacco non ha avuto il coraggio di sfidarlo. Da gran vigliacco ne ha reso impossibili le cure che lo avrebbero salvato. Nei nostri ospedali, lo spazio per altri mali, si è ridotto al lumicino. Italo era il fondatore de L'Africa chiama, una onlus che ha permesso a migliaia e migliaia di bambini e bambine africani di sentirsi esseri umani. Di poter studiare. Di aver da mangiare. Di giocare spensieratamente. Perché il lavoro dei bambini deve essere soprattutto questo.
Italo era un uomo schivo, terribilmente severo. Innanzitutto con se stesso. Mai ha cercato gli onori della cronaca. Era piuttosto un uomo che ringraziava la vita per avergli concesso di essere utile a una moltitudine di esseri umani che considerava tutti come suoi figli. E ne aveva quasi vergogna perché sognava, giustamente, un mondo in cui non ci fosse più bisogno di aiutare. Un mondo giusto. Forse, per questo, era sempre lui a ringraziare perché amare è un dono ricevuto, è salvare se stessi.
Era un uomo rigoroso. I bilanci della sua organizzazione erano un esempio di trasparenza. Spese burocratiche ridotte all'osso perché ogni donazione giungesse quasi integralmente a destinazione.
E' per questo che sono sicuro che in quelle ultime ore, nella solitudine di quella corsia d'ospedale, in fondo non sia stato solo.Gli avranno certamente fatto compagnia mille e mille sorrisi e le carezze dei suoi mille e mille bambini. Quasi un coro di angeli.
Grazie Italo. E' stato bello conoscerti.
Silvestro Montanaro

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