“Incontro”, racconto di Alice Baldelli per L’Africa Chiama

L’Africa Chiama ha il piacere di presentare la pubblicazione del libro di Alice Baldelli, volontaria dell’associazione che, in seguito al suo viaggio in Kenya nel 2017, ha scritto un racconto breve e ha deciso di donarlo a L’Africa Chiama.

“Incontro” unisce in una storia due punti di vista: quello di J., un bambino di 8 anni che vive nello slum di Soweto e quello di una donna, A., che con il suo team si occupa ogni giorno di garantire ai bambini come J. un futuro degno del suo nome. Il loro è un incontro di sguardi, di parole accennate, di distanze culturali, un incontro che, con rispetto e comprensione, si trasforma in arricchimento reciproco.

Citando Maria Teresa Fossati, vicepresidente e co-fondatrice de L’Africa Chiama, “Alice ha vissuto in mezzo alla gente della baraccopoli, ha visto, sentito, parlato con le persone che ne animano le vie. È riuscita a fare sue quelle storie e ce le racconta attraverso questo breve racconto in cui riesce a farci entrare, con un tono pacato, quasi parlasse di normalità, in un mondo che non dovrebbe esistere, un mondo fatto di orrori a pochi chilometri dalla civiltà”.

Oltre ad Alice Baldelli che ha scelto di donare il suo scritto a L’Africa Chiama, si ringraziano Federico Bressani, per le splendide illustrazioni che accompagnano il racconto e Filippo Ferrante per il progetto grafico.

Il libro sarà lanciato in occasione della Festa della Mamma e resterà disponibile fino ad esaurimento copie.

Chi fosse interessato ad acquistare il volume potrà trovarlo a Fano presso la sede dell’associazione in Via Giustizia 6D o ordinarlo on-line nell’e-commece de L’Africa Chiama (http://regali.lafricachiama.org).

L’intero ricavato sarà devoluto al completamento del Centro di Maternità Shalom a Lusaka in Zambia, ultimo progetto ideato e fortemente voluto da Italo Nannini, che avrà lo scopo di migliorare la salute materno infantile nell’area di Kanyama, periferia informale alle porte della capitale zambiana, dove ad oggi 9 donne su 10 partoriscono in casa a causa della mancanza di posti letto nell’unico ospedale governativo della zona.

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