21.274
bambini raggiunti in Kenya, Tanzania e Zambia.
516.430
totale dei beneficiari diretti e indiretti.
87,83%
percentuale dei fondi raccolti destinati ai progetti in Africa e in Italia.
A distanza di ben 14 anni sono tornato per alcuni giorni a Kanyama, la più estesa baraccopoli di Lusaka (Zambia), con i suoi 400.000 abitanti ufficiali e probabilmente quasi il doppio reali, dove mi recai nel 2008 per la posa della prima pietra della nostra Shalom School.
In quella occasione accompagnavo Italo e fu bellissimo, oltre che molto istruttivo, vederlo in azione nei diversi contesti, dagli incontri un po' più formali con le autorità (ambasciatore italiano, nunzio apostolico, sindaco di Lusaka) a quelli più spontanei e affettuosi con i beneficiari e gli operatori dei nostri progetti, dai quali Italo era considerato un vero e proprio padre.
Questa volta ho accompagnato Raffaella, che da Italo ha ereditato il meglio, ovvero la sobrietà, la capacità di relazionarsi con gli altri, la chiarezza del suo parlare, la propensione all’ascolto attento, il giusto equilibrio tra disponibilità, comprensione e fermezza.
Dopo tanto tempo ho ritrovato la stessa Kanyama, magari con qualche strada asfaltata e qualche abitazione in più, certamente con un centro Shalom diventato polivalente, decisamente ampliato e meravigliosamente rinnovato, una vera e propria oasi all’interno della baraccopoli.
L’osservazione, l’incontro e l’ascolto sono stati il comune denominatore di questi pochi giorni in Zambia. Con gli occhi ho cercato di fissare nella mia mente i luoghi, gli ambienti, i colori, gli sguardi, i movimenti. Ma è soprattutto all’ascolto che abbiamo dedicato la maggior parte del nostro tempo. Grazie al lavoro incessante di Raffaella, che ha deciso di incontrare singolarmente i responsabili dei diversi dipartimenti, ho avuto l’opportunità unica di ascoltare dalla loro viva voce la descrizione dettagliata delle tante attività condotte: sono stati colloqui di grande profondità e autenticità, nei quali sono emersi con forza l’impegno, la competenza, la dedizione, la passione, talvolta la preoccupazione, ma sempre la voglia di migliorare e di proseguire insieme questa splendida avventura.
Ho quindi visto e ascoltato tanto:
Sono felice e grato perché il sogno di Italo continua e perché, una volta di più, ho avuto conferma che tutta la famiglia “L’Africa Chiama”, splendidamente guidata dalle nostre 3 wonder women (Teresa, Anita e Raffaella), ha saputo raccoglierne il testimone sulla scia del suo esempio, della sua lungimiranza e della sua caparbietà.
Michele Peroni, consigliere de L’Africa Chiama
Testimonianza di Michele Peroni 2008
Comunicato Stampa Kanyama 2008
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